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al testo di Alberto Rizzi
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Segno aperto e sinuoso che si stacca dal fiume che n'è padre guida l'acqua che n'è madre e figlia via
(grazie alle rive, dico)
verso una riviera di case già invecchiate dal peso della vita
Era ancor tempo d'amore dagli uomini l'ultimo per questa terra striata dalle ghiare
ne rimane qui il segno d'un colore che rompe coi verdi nella campagna attorno sempre più stremata
Da pietra forte nasce un cavo pesante solco più che ascella
un inizio di via inpercorsa da tempo sì che l'acqua che vi passa ora di ricordi deserta e solo specchio a volande
in qualche giorno felice quando l'uomo si siede e malgrado i rumori vili della sua vita commosso resta in pace col sole
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